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di Luciana d'Ambrosio Marri*

Di fronte ai cambiamenti e alla sempre maggiore complessità del mondo e, specificatamente, del mondo del lavoro, la valorizzazione del capitale umano diventa una necessità fondamentale a vantaggio delle persone e delle imprese pubbliche e private in cui esse operano.

Sia l’Upskilling, come cura dedicata ad accrescere le competenze per svolgere al meglio l’attività professionale attualmente svolta, sia il Reskilling come impegno per sviluppare e migliorare nuove competenze al fine di aggiornarsi e riconvertirsi verso nuove attività, sono investimenti e strade da percorrere come singoli e come organizzazioni.

Ciò è possibile anche attraverso un check che il Dipartimento Risorse Umane può fare guardando la via maestra intrapresa dall'organizzazione - quindi la sua missione - e ascoltando i bisogni del proprio capitale umano. Questa diagnosi conduce a identificare in modo mirato ciò che è necessario per le persone che compongono l'impresa a ogni livello piramidale, e a sviluppare e individuare dei percorsi formativi per rafforzarne la professionalità.

In tal modo si sviluppa quel bagaglio di competenze/conoscenze/approcci/comportamenti che, oggi e nel futuro, sono imprescindibili dato l'evolversi della vita lavorativa. Ciò è tanto più vero per quanto riguarda l'acquisizione di quelle competenze trasversali o soft skill (gestionali e comportamentali come ad esempio la gestione dei conflitti), che sia in caso di Reskilling sia in caso di Upskilling diventano un requisito fondamentale per il lavoro in presenza ma anche per il lavoro a distanza (smart working): e ciò vale sia per responsabili che per i collaboratori.

Le persone costituiscono un patrimonio di qualità soggettive, di conoscenze, abilità e esperienze che hanno sviluppato nel corso della loro vita di lavoro e che via via sviluppano.

Come comprendere e gestire le persone, le loro motivazioni e le loro competenze, da una parte, e come potenziare il proprio autosviluppo manageriale e professionale dall'altra, (anche se non si hanno responsabilità gestionali) sono terreni su cui crescere e affinare le proprie competenze per gestire al meglio il proprio ruolo dentro le odierne organizzazioni complesse e nel contesto di climi sociali e organizzativi di grande incertezza.

Nessuna pubblica amministrazione o impresa privata può perdere oggi la possibilità di valorizzare questa ricchezza che va messa, appunto, a valore, e su cui quindi è necessario investire in termini formativi, indirizzandola al meglio verso il raggiungimento di quegli obiettivi e di quei valori che praticano l'apprendimento diffuso in ogni comunità organizzativa: solo così è possibile concretamente realizzare una reale ripresa, basata sul clima di fiducia, verso un futuro di qualità delle performance, dei risultati e del complesso della vita organizzativa.

Proprio in riferimento ai mutamenti non solo organizzativi ma anche di contesto sociale e culturale che si sono manifestati tra il 2022 e l’inizio del 2023 questo Master è stato ampiamente ripensato e tarato come un percorso formativo flessibile in cui ogni persona che gestisce ruoli di responsabilità, non solo strettamente manageriali, può riconoscersi.

 

* Sociologa del lavoro, specializzata in psicologia del lavoro e in formazione formatori, esperta di leadership organizzativa, è consulente di management da oltre trent’anni per attività di selezione, formazione, sviluppo del personale. Coach individuale e di gruppi organizzativi. Si occupa anche di Diversity & Inclusion Management, di Benessere Organizzativo e di Smart Working per il potenziamento manageriale e delle soft skill. E’ autrice di saggi e articoli su temi professionali e di scenario. Interviene in convegni e sui media. 
Sito web: lucianadambrosiomarri.it

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